Storia
Passato & futuro...
Trapani, con Marsala, Erice e Salemi, costituisce, da secoli, uno dei comprensori più vocati per la coltivazione della vite nel Mediterraneo, che oggi, con i suoi 66.000 ettari di vigneti, è la provincia con la più vasta superficie vitata d’Europa.
Già nella prima metà del 1800, gran parte di questo territorio, era un agglomerato di domini feudali, caratterizzato da gli oltre 15.000 ettari di vigneti, particolarmente rinomati, sin dal XVI secolo per la qualità delle loro uve.
Nel 1624 Don Giovanni Antonio Marrocco y Orioles, Signore di Serramarrocco e Capitano di Giustizia di Salemi, si distinse nell’intento di salvare la popolazione dalla peste che devastò la Sicilia a quel tempo.
Per il coraggio e l’abnegazione dimostrata, Sua Maestà il Re Filippo IV di Spagna e di Sicilia elevò la signoria di Serramarrocco in Baronìa “con mero e misto imperio”, concedendo lo stesso privilegio su un “Feudo Reale” già noto allora per l’estensione dei vigneti e la qualità delle loro uve, destinate secondo la tradizione, alla produzione dei vini per la Real Corte di Sicilia.
Da quelle stesse terre, nascono i vini di Serramarrocco, dove dal 2001 Marco di Serramarrocco, dopo una carriera come Lloyd’s broker a Londra, è tornato ed ha iniziato il progetto di riordino fondiario del fulcro dell’ex feudo.
In virtù della tradizione vitivinicola della proprietà, la Regione Sicilia con il D.D.G. N° 3198 del 02-07-2013 ha voluto tutelare i vigneti sotto la denominazione “Vigna di Serramarrocco” come la prima vigna della Denominazione di Origine Protetta Erice, riconosciuta come tale.
Infatti, in veste di azienda agricola, la Serramarrocco è oggi composta da una superficie di circa 60 ettari, di cui 22 riconvertiti in vigneto sulla base di un’indagine preliminare di microzonazione, che ha consentito di identificare, al meglio, il rapporto tra territorio e caratterizzazione dei vini.
Uno studio di approfondimento, non solo propedeutico all’identificazione del cosiddetto “terroir”, ma anche alla progressiva realizzazione degli impianti di allevamento ad alta densità per ettaro, così da ottenere una bassa resa di produzione per pianta ed esaltare il patrimonio organolettico delle uve coltivate.